Captain Fantastic

È un film potente, intenso che tratta di socializzazione e diversità fuori dai comuni canoni e con intelligenza critica.
Ben e la moglie allevano i loro sei figli negli States ma lontano dalla civiltà moderna, in un bosco.
I ragazzi si allenano nella caccia, nella sopravvivenza, studiano lingue, le grandi opere dell'umanità tutta. Sotto l'attento occhio del padre, affrontano discussioni importanti e complesse in modo estremamente democratico. Ben per primo, pur essendo la guida, si mette in discussione con placida onestà.
La morte della madre sarà l'evento grazie al quale tutti affronteranno un viaggio nella civiltà moderna, mettendo in discussione i propri principi e l'educazione stessa dei ragazzi che, di fatto, poco o nulla sanno del mondo. 
Sono cresciuti lontano dalla violenza di video games, della tv e della mentalità consumistica ma posseggono una cultura erudita e profonda che è sinonimo di libertà nel senso più alto. Quella cultura che solo un filosofo come Platone, forse, ha saputo porre come emblema massimo di civiltà e dell'uomo.
Matt Ross, il regista, da un lato pone criticamente i problemi del nostro mondo, sia sul piano degli ideali che dell'educazione e dall'altro, anche un bisogno di conoscere  comunque questo nostro mondo imperfetto, ignorante e superficiale.
Nell'altalena che ci porta dal giusto allo sbagliato tuttavia, esiste una via di mezzo che può essere l'accettazione di un mondo senza rinnegare l'altro.
Penetrante, commovente e intenso, questo film è davvero da guardare a cuore aperto.
Gli attori tutti, capitanati da un Viggo Mortensen ancora una volta strepitoso ma qui più che mai eccelso, sono meravigliosi e vi conquisteranno.
Da godersi anche la colonna sonora con una insolita quanto deliziosa versione di Sweet Child of Mine.


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